C’è un libro bellissimo di Francesco Piccolo che si intitola
“Momenti di Trascurabile Felicità”, una serie di fotografie, più o meno
sviluppate, di attimi tanto perfetti quanto improbabili.
Perché la felicità, come si dice, è davvero nascosta nelle piccole cose, nelle pieghe di una giornata qualunque. Domenica ne ho gustato diversi momenti inaspettati.
Perché la felicità, come si dice, è davvero nascosta nelle piccole cose, nelle pieghe di una giornata qualunque. Domenica ne ho gustato diversi momenti inaspettati.
Mi sono svegliato molto presto per andare a correre. In
questa stagione l’aria è piacevolmente frizzante che sembra massaggiarti dolcemente.
Sono arrivato fino a Borbona senza incontrare nessuno, nemmeno una macchina, “ sono
in paradiso” – ho pensato, durante il percorso, un silenzio assordante mi ha fatto
entrare in sintonia con il mio corpo, come se fossimo due entità separate. Ascoltavo i battiti del mio cuore e sembrava tutto rallentato. Uno spettacolo.
Ho deciso, dopo una giornata molto intensa, passata ad organizzare le prossime iniziative di PostaTiAmo, di concedermi una vacanza. Tornare allo stile “anni ‘80”, quando si andava in giro a visitare posti e paesini tutto il giorno e si tornava in paese solo per la sera, come facevano i cow boy nel vecchio west che a fine giornata si ritiravano nei saloon.
Scelta azzeccata.
Siamo partiti da Posta e arrivati fino
alla Rocca di Cittareale (1^ tappa), passando per Santa Croce. Una meraviglia. Qui
ho conosciuto Agostino, uno dei proprietari dell’hostaria Bartasca.
Avevo sentito parlare di lui dalle ragazze del team di
PostaTiAmo e devo dire che avevano ragione. Persona squisita e piacevole,
amante come pochi del nostro territorio.
La felicità è anche questo, conoscere nuove
persone, con cui posso dialogare in maniera diretta, aprirmi totalmente e non
trovarmi di fronte a qualcuno con dei pregiudizi, dettati, molto spesso, dall’ignoranza.
Arrivati a Cittareale, dopo una breve sosta che ci ha
permesso di fare un “mistico” pranzo tra la natura, siamo ripartiti in
direzione Amatrice. Non girava un anima. Forse per il troppo caldo, da queste
parti non sanno cosa vuol dire vivere e lavorare a Roma durante l’estate.
Pausa caffè, breve passeggiata e abbiamo puntato in
direzione Lago di Campotosto. Mancavo qui da troppo tempo. Un posto
meraviglioso da togliere il fiato. Sembra un quadro di Van Gogh, con il Gran
Sasso sullo sfondo a far da guardiano come per dire, “qui comando io e nessuno
tocchi nulla”. Un “full immersion” nella natura che ci ha “anestetizzato” dallo
stress cittadino.
In serata ci siamo riavvicinati a Posta e poi (purtroppo) verso
Roma. Soddisfatti della giornata e sempre più innamorati del nostro territorio.
La felicità è fatta di piccole cose e di ….. semplicità,
senza la quale, la vita, perderebbe ogni senso.
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“Vorrei poter un giorno
morire senza morte
sotto le cascate bianche
che vita infusero alle mie mani
per visi e corpi e forme alate
che non amerò più.” – dal film “Al Lupo al lupo”
sotto le cascate bianche
che vita infusero alle mie mani
per visi e corpi e forme alate
che non amerò più.” – dal film “Al Lupo al lupo”
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