PARIGI – “La sfida per
questa generazione sarà quella di resistere. Ci sono generazioni che creano gli
eventi, come quella del ‘68. Altre, come la nostra, che dagli eventi sono
raggiunte e colpite”:
Il filosofo francese
Frédéric Worms, professore all’Ècole Normale Supérieure di Parigi, sulle pagine
di Libération ha parlato così di quella che, dopo i fatti dello scorso venerdì,
è stata ribattezzata ‘generazione Bataclan’.
Sabato 14 novembre ore
03,00 del mattino. Mi sveglio. Metto su il solito té verde deteinato e accendo
Sky. A quell’ora vedo i documentari del National Geographic. Sono fantastici.
Dal tuo divano puoi visitare le meraviglie della Natura
che il Mondo ci offre. Lo scroller in basso delle notizie mi avvisa degli attentati di
Parigi, costringendomi a cambiare canale. Passo a Sky tg24 e le tristi immagini
della Capitale francese entrano in casa mia. Sono sconvolto. Questa volta
hanno scelto un teatro, dove si svolgeva un concerto rock. Il messaggio è
chiaro. Colpire i giovani. Il presente e soprattutto il futuro di una nazione.
Conosco (purtroppo)
certe situazioni e non sono certo un membro di chissà quale associazione (a parte PostaTiAmo naturalmente) ma perché cerco,
sempre e comunque, di informarmi.
Nel senso che, oltre Salvini/Meloni/Grillo e company esiste il modo per farci una nostra idea.
Spesso la verità è come un puzzle dove basta unire i singoli pezzi per avere un quadro completo. E pensate un po', per capire questa, di verità, bisogna partire almeno dai primi anni del secolo scorso. Perché quando vuoi capire il presente, ti devi domandare e il passato? Guardatevi questo video.
Nel senso che, oltre Salvini/Meloni/Grillo e company esiste il modo per farci una nostra idea.
Spesso la verità è come un puzzle dove basta unire i singoli pezzi per avere un quadro completo. E pensate un po', per capire questa, di verità, bisogna partire almeno dai primi anni del secolo scorso. Perché quando vuoi capire il presente, ti devi domandare e il passato? Guardatevi questo video.
Navigando su internet alcune dichiarazioni mi hanno colpito, una in particolare, su cui, vorrei fare una riflessione.
“Gli attentatori non
sono altro che giovani francesi che colpiscono altri giovani che
hanno uno stile di vita che li infastidisce: lo
fanno per motivi ideologici, ma non tralascerei quelli
psicologici e sociali, sui quali magari possiamo intervenire nel nostro
piccolo”.
Queste sono le parole di Maria Chiara Prodi, 37 anni, bolognese naturalizzata francese.
A Parigi da 11 anni. E’ la coordinatrice
artistica dell’Opéra.
Per Maria Chiara non è
da sottovalutare la zona in cui si sono registrati gli attentati (escluso
quello allo Stade de France): Parigi est, i quartieri più progressisti, multiculturali,
creativi, poliglotti.
“È per questo che dico
che i delitti commessi non sono avvenuti in quelle strade per caso: i
responsabili della strage sono ragazzi che hanno una visione critica della società
consumistica in cui sono cresciuti, che hanno qualche esempio di integrazione
riuscita, ma non una risposta che parli a tutta una generazione.
Il paradosso è che i giovani che hanno ucciso
sono proprio quelli che si battono per l’integrazione, e che sarebbero al loro
fianco per risolvere insieme i problemi e promuovere la cultura
dell’inclusione”.
Possibile? Io mi batto per i diritti di una persona e poi questa
mi uccide? Il nostro punto di vista e quindi la NOSTRA verità, parte da
qui.
Ora veniamo a Noi. Faremo in modo di ricordarvi. Dedicheremo le prossime
iniziative dell’Associazione Culturale “PostaTiAmo”, una in particolare, a
tutti i ragazzi morti al “Bataclan”.
Vittime inconsapevoli di un Mondo dove un certo “Potere” ha
deciso che NON possiamo vivere in
Pace. Forse è poco "conveniente".
C'è un altra spiegazione? Lascio a voi
la risposta.
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