Se
c’è un luogo che amo. Se c’è un punto di Posta che preferisco in assoluto è la zona intorno alla “Chiesa di San Felice”.
Se
nell’immaginario delle persone il ponte di Brooklyn è la foto sulla carta d’identità della Grande
Mela, se la Torre Eiffel
è il biglietto da visita per la romantica Parigi, se
fossi un pittore, e dovessi dipingere un quadro, per descrivere Posta, inizierei disegnando proprio la Chiesa di San Felice.
Avete mai provato ad osservare il panorama che c'è intorno? Io l’ho fatto ed è qualcosa di meraviglioso. Poi ho chiuso gli occhi e in un attimo, mi sono sentito come Marty McFly, il protagonista di “Ritorno al futuro” e sono andato indietro nel tempo. E’ stato incredibile. Non ci credete? Provateci.
Ho
rivissuto quelle interminabili giornate estive, quando da bambino, il sabato
pomeriggio, mi sedevo sul muretto per aspettare i miei genitori che tornavano
da Roma, oppure qualche anno dopo, quando passavamo i pomeriggi ad ascoltare la musica del momento, per non dimenticare quelle calde serate estive, trascorse semplicemente
a parlare, quando per stare bene insieme ci bastavamo noi, con la nostra
compagnia.
Questo
è la Chiesa di
San Felice. Un posto magico. Un piccolo grande angolo di paradiso in un paese
dell’Alto Lazio.
Questo articolo è dedicato a tutte le persone che,
grazie al loro lavoro ed entusiasmo, sono state capaci di restituirci un luogo così meraviglioso, che rende Posta un paese unico e speciale. Proprio come lo siete voi.
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