Sto cercando da diversi giorni il modo per spiegare cosa rappresenta per me la festa di Sant’Antonio. Inutile descriverla tanto la
conoscete.
Provo a sfogliare il blog per cercare ispirazione. Ormai sono
circa dieci mesi che mi fa compagnia.
Mentre rileggo i vecchi articoli, un po’
per ricordare com’ero ed un po’ per far pulizia, sto notando come sia
cambiato il modo di comunicare con voi.
Chissà come farà il povero algoritmo di Google a dare un senso a questa
ragnatela che oramai è diventata la mia mente.
Alla fine il divertimento è proprio questo, ti fai un blog e
puoi (finalmente) esprimere tutto quello che pensi. Bella la libertà.
Non ho l'ansia da prestazione ma di fronte a una argomento così importante come
la festa di Sant'Antonio un po' di "blocco dello scrittore" è
legittimo.
Per questo mi serve l'aria di Posta...(faccia che sorride). Quelle (rare) volte che sono riuscito a
concentrarmi ...beh devo dire che mi sono sentito come un alpinista che deve
scalare l'Everest pensando (ingenuamente) di andare a fare trekking sul
Terminillo.
Perché senza ombra di dubbio nella festa del Santo che amava gli
animali c'è la storia (cosa non da poco) di Posta. Una storia fatta di
tradizioni, tramandate di padre in figlio dove tutto (miracolosamente) è
rimasto intatto.
Questo ogni anno permette di rincontrare sensazioni e ricordi
del passato, come se il tempo si divertisse a fermarsi e riviversi, cristallizzato
nel gelo di quei giorni.
E si rafforza l’emozione che mi lega a questa terra nel rivedere
i gesti che si ripetono ogni anno e risvegliano l’anima di Posta.
Stavolta poi la festa popolare è stata trasformata in un vero e
proprio evento a cominciare dalla mega struttura che verrà allestita in piazza.
Da venerdì a domenica una serie di attrazioni accoglieranno gli
ospiti con la sfilata delle stanghe che sarà il simbolo che unirà passato,
presente e sopratutto il futuro del Paese.
Non vi resta che partecipare, Posta, insieme a voi scrive la sua
Storia.
Gian Marco
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