PostaTiAmo è quell'intarsio benfatto in legno sulla porta d'ingresso. Quello che ti invita ad entrare.
Si è presentata in alto, nel paese vecchio, perché lì, in alto, tra i muri antichi, si pongono domande eterne e si trovano risposte sempre nuove.
PostaTiAmo è l'angolo dolce, il rifugio dei viandanti, quel posto sicuro dove cercare cosa ti ha portato tra queste montagne.
I ragazzi di PostaTiAmo hanno tutti qualcosa da dire, non ce n'è uno uguale all'altro. Un circolo fervente di idee non convenzionali, di motori accesi.
Sono ragazzi giovani che sanno che a correre verso il futuro con un bel libro in mano, quando fa buio ci si può accendere una luce, prendere quelle immagini e farne qualcosa di nuovo, e di buono, per illuminare fuori.
E fuori, sul viale scuro dove la luce illumina ora una coppa di fiori cremisi e gradini che si perdono sotto un arco antico, ci siamo noi, i viandanti che s'erano fermati, annoiati, ad aspettare le vacanze al mare.
Ché quella panchina consunta, ti accorgi ora, ha innamorato promessi sposi.
Ché quei sorrisi accesi, ti accorgi ora, sono i segreti di piccole donne.
Ché quel vecchio stanco, ti accorgi ora, è un giocatore che non s'è mai arreso.
Che quelle cime lontane, t'accorgi ora, alla sera sono tempestose.
Ché quella festa rumorosa, t'accorgi ora, profuma del sabato del villaggio.
Quello che fa, allora, PostaTiAmo, ingentilendo gli animi e incoraggiandoli, sfidandoli e tuffandoli nelle loro profonde stanze, è costruire un posto più bello, montagne più alte, prati più verdi, incontri più buoni. Non fa un favore ai lettori, ai paesani, ai villeggianti, lo fa a questi posti che hanno bisogno di meraviglia.
E dal pensiero alle parole e dalle parole alla materia. I nomi che portano la tua idea delle cose, e poi le creano, così, secondo quello che tu credi. Impara dunque a disciplinare il tuo pensiero e a dirigere le tue parole, perché le tue parole formeranno mondi.
La luce viene dal vetro, il prato visto mille volte, le voci dei bambini. Succede così, come raccontano, con un bel libro in mano, di parole buone, che nel dialogo sincero in cui io e l'altro si confondono, l'inchiostro si scioglie e i pensieri si puliscono, le parole rinascono nuove, danzano libere come bambini in festa, e vanno posarsi su più belle cose. È l'arrivo del piacere, del gusto, del giusto posto. Dell'armonia nascosta. Della primavera profumata, degli animali sacri, dei sorrisi gentili.
Non c'è niente di scontato in questo PostaTiAmo, e non ha bisogno di aspettative. È tutto com'è, quel Meglio che già t'appartiene.
Come fare capolino dalla porta, e vedere che apre sui fiori di campo.
Martina Confalone
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