Come nasce PostaTiAmo?

PostaTiAmo nasce durante una cena.

Il nome è stato un gesto spontaneo, senza pensare, è bastato ascoltare il mio cuore. Desidero raccontare storie, aneddoti ed episodi del nostro paese e dedicare questo blog a tutte le persone che mi hanno accompagnato in questi 40 anni di vita nella nostra amata Posta...a loro insaputa sono dei personaggi in un'avventura meravigliosa.

GianMarco Danna

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mercoledì 15 aprile 2015

"Postatiamo" e "Piedimordenti nel cuore" unite nel segno dell’Amicizia

Condividiamo forse la stessa missione, abbiamo dato vita a due associazioni culturali che entrambe hanno una chiave di lettura ...l'amore! "Postatiamo" e "Piedimordenti nel cuore"... entrambe celano ...amore... amore per le origini che ci accomunano, amore per dei posti meravigliosi e incontaminati, amore verso una paesanità unica e autentica, un tatuaggio sulla pelle, sulla nostra pelle.


Questo mio breve scritto, è una promessa e un ringraziamento fatto a Gian Marco Danna che inaspettatamente ha voluto rendermi partecipe delle vostre belle iniziative.

LO HA FATTO CON ANIMO DI CONDIVISIONE E SOLIDARIETÀ, SENZA INUTILI CAMPANILISMI ANZI CERCANDO CONSIGLI E COLLABORAZIONE.

E' questo il giusto spirito, siamo tutti portavoce di un unico messaggio, di un' unica missione e solo essendo coesi forse potremmo riportare a rivivere, i nostri amati paeselli, che nel tempo hanno visto solo tante partenze, tanti addii e tanto svuotamento!

L'idea di una Libreria... appena Gian Marco mi ha parlato di questa missione da raggiungere, il mio inconscio ha iniziato ad interrogarsi... a quale valore aggiunto potesse condurre una libreria? A quanta condivisione in questa scelta potesse esserci? verso quali critiche o assensi scontrarsi?... E non so' perchè, ma subito il mio pensiero è volato verso il mio Nonno paterno, Antonio, scomparso qualche anno fà.

Audace pastore, ogni giorno con in spalla la sua tracolla e un bastone per mano andava per campi e per monti con il suo gregge di pecore, spesso sotto l'ombra di qualche secolare quercia, noce o mela, soleva schiacciare qualche pisolino ma il più delle volte occupava quel tempo di pascolo con la lettura.

Amava la cultura, non lo manifestava ... ma l'amava! In un tempo dove non esisteva scuola dell'obbligo, non c'erano soldi, il suo sogno era studiare ... lui amava leggere, amava la poesia, lui costruiva la sua cultura da sé, come un vero autodidatta, conosceva il latino e pregava in latino ... indelebili nella mia mente sono due libri di Trilussa ... ah! Quanto lo amava quel poeta" Romanesco" ... oggi rappresentano per me il più bel regalo della sua eredità, li conservo con cura sopra il mio comodino, per me sono qualcosa di più di due semplici libri ... è la sua felicità, il suo star bene, il suo non pensare a nulla che ha voluto cedere a me.

La cosa che più mi colpiva di nonno era il suo essere pastore e umile contadino fuori ... ma signore dentro. Camicia a quadri, maglia della salute e pantalone con diversi strappi che oggi possono sembrare alla moda ... ma quelli lì erano segnati dal tempo e dal logoramento del lavoro, li stringeva in vita il più delle volte mettendo uno spago (quello usato per chiudere le "balle"di fieno) e poi quei scarponi che mi chiedevo sempre quanti km avessero percorso per logorarsi così! Insomma Nonno ...era il tipico pastore di prima...nato e cresciuto nella sua Piedimordenti, nel suo piccolo paese dove nessuno badava all'abito, all'apparire...per tutti la regola era la stessa e la regola di vita era l'essenza, la sostanza ... la stretta di mano come firma di un contratto, la promessa di dare ...e dava ... come clausola vessatoria!

La sua barba era sempre impeccabile, la mattina era un rito che non poteva essere saltato e non disdegnava neppure il dopo barba... certo che con l'ingresso nella stalla e un giorno con le pecore, di quel soave profumo non c'era più traccia.

A coprir il suo capo fisso c'era il cappello... attenzione, usava quello per il lavoro e quello per la festa, e solo con l'ingresso in chiesa lo facea calare, stringendolo in petto ... il rispetto un tempo era anche questo!

Mi stupiva nonno, così poco attento al suo apparire, poi ... così rispettoso e curatore con il mondo ... anche con i suoi libri. Portandoli con sé per campi, ovvio non riservava loro il trattamento da scrivania o libreria, ma per quel che poteva cercava di "custodirseli" ... ricordo le sue copri ... copertina, fatte con le pagine di giornale, i quotidiani per intenderci, ma si faceva andar bene anche qualche rivista raccolta di qua e di là.

Con attenta maestria, rivestiva interamente i suoi libri, li proteggeva, come si fà con qualcosa di importante, qualcosa che ci si tiene particolarmente, come fossero un po’ i suoi gioielli ... Riconosco di essere stata molto prolissa, ma ho scelto di attingere tra i miei ricordi , a testimoniare che in un territorio ancora fortemente "agreste ", l'idea di cultura, di lettura, di riflessione e di poesia c'è come c'è sempre stato ... si custodisce nell'inconscio delle genti , illuminato un tempo dalle candele ... non si lascia vedere ma c'è, buona scoperta a voi e in bocca al lupo per la vostra Libreria.


Con il cuore ... Alessandra Di Placido.


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